top of page
Immagine del redattoreIvana Ferriol

Bergamo (e la sua vita) vista da una napoletana

Aggiornamento: 30 mar

Bergamo alta si erge su una collina cinta da mura veneziane risalenti all’anno millecinquecento, le strade sono ricoperte da ciottoli di fiume e poi la vista mozzafiato e il pozzo, il lavatoio, e Piazza Vecchia. Quante cose ho da raccontare. Forse anch’io vittima degli stereotipi, immaginavo Bergamo una città grigia e triste, avvolta nella nebbia, abitata da gente seriosa e poco socievole. Mi sono dovuta ricredere, anzi, ora ne sono innamorata. Per questo, vorrei descrivervi questa meravigliosa città vista dagli occhi di una napoletana.


Città alta vista dalla Rocca di Bergamo
Città alta vista dalla Rocca di Bergamo

Un reame ai confini della Pianura Padana

Indescrivibile quello che provo quando mi appare davanti lo skyline di Bergamo alta, ricorda un reame come quello delle fiabe. Più mi avvicino e più mi sembra di finire in un mondo incantato.


Ci sono varie opzioni per salire in città alta ma quella che io preferisco è la stradina di Borgo Canale. Una lunga strada dove incantevoli panorami si alternano a ville con giardini curati. che vi farà innamorare di questo posto. Prima di partire, vi consiglio scarpe comode!


Città Alta da Borgo Canale
Città Alta da Borgo Canale

Bergamo è una città Medievale, circondata dalle mura veneziane risalenti al XVI secolo e dominata dalla Rocca panoramica.

Camminando per le sue stradine, vi sembrerà di essere tornati indietro di qualche secolo: tra gli edifici e le mura echeggia ancora lo stile architettonico della dominazione Veneziana.

Piazza vecchia è il punto di ritrovo di tutti gli abitanti. Proprio qui, sotto il loggiato del Palazzo della Ragione si trova una meridiana pavimentale dove un raggio di sole, attraversando un foro in una lastra di metallo, indica il giorno dell'anno in cui ci si trova. Un antico calendario, insomma.


L'Antico calendario di Piazza Vecchia
L'Antico calendario di Piazza Vecchia

Vi ritroverete davanti a un antico pozzo a piazza Duomo che in passato permetteva di attingere l’acqua dalla piazza. Accanto è presente una targa che ricorda la capienza di 25000 brente bergamasche ( brente: antica unità di misura bergamasca), corrispondenti a 1800 metri cubi di acqua. Infatti 1 brenta= 70,6 litri.


L'indicazione delle Brente Bergamasche
L'indicazione delle Brente Bergamasche

In via Lupo si trova un antico lavatoio risalente al XIX secolo dove la gente si dissetava e lavava il bucato ed è rimasto funzionante fino agli anni ’50. Al centro di Piazza della Cittadella noterete una pavimentazione “a borlanti di fiume”, fatta di ciottoli dei fiumi Adda e Brembo che venivano mescolati alla malta con maestria. Tra Piazza della Cittadella e il Giardino della Crotta è possibile vedere i solchi lasciati dai carri che trasportavano le merci.


Il lavatoio di città alta
Il lavatoio di città alta

Panorama da San Vigilio

È vero che a Napoli abbiamo il mare e viste mozzafiato ma vi assicuro che anche senza una distesa blu, il panorama visto da Bergamo alta vi lascerà senza parole.


Vista da San Vigilio
Vista da San Vigilio

Chi ha detto che solo al sud si mangia bene?

Se sei il tipico napoletano che non può fare a meno della pizza, tranquillo perché a Bergamo troverai tante pizzerie dove poter mangiare un’eccellente pizza. La mia preferita rimane quella in via Colleoni ( o come la chiamano qua la Corsarola) da Mimmo, una storica pizzeria dove ho mangiato una buonissima pizza pere e gorgonzola (E qui ho imparato che lo chiamano semplicemente Zola).

A proposito di pizza, nel momento di ordinarla, ho notato qualche differenza rispetto a Napoli. Più di una volta mi è stato chiesto se preferissi la pizza romana o napoletana e io credevo si riferissero a un gusto di pizza. Poi mi hanno spiegato che si riferivano all’altezza del cornicione. A Napoli esiste solo la differenza tra pizza a ruota di carro (rota e’carrett) o a canotto (con cornicione alto).

Anche quando chiedo un caffè al bar, inizialmente, non capivo quando mi chiedevano se desiderassi un caffè “liscio”. Poi ho capito che con caffè liscio si riferiscono al caffè espresso. Ovviamente a Napoli, non c’è bisogno di specificarlo: quando si chiede un caffè, si dà per scontato che sia “liscio” ovvero Espresso.


Differenze che fanno sorridere e mi fanno capire quante piccole cose diamo per scontate ma per capirlo, bisogna uscire dal proprio contesto.

Ecco, chiarite queste piccole differenza sulla pizza e il caffè, ci tengo a specificare che se vuoi conoscere l’anima di un posto, devi capire un po’ il dialetto e anche mangiare i loro piatti tradizionali. E io quando sono a Bergamo, anche se la pizza è buonissima, preferisco gustare i piatti tipici.


Partiamo dalla regina dei piatti: la polenta.

A Napoli la polenta si mangia sotto forma di scagnuzzielli: si tratta di polenta mescolata con pepe e ciccioli di maiale che viene stesa e fatta raffreddare su un tagliere e poi viene tagliata a triangolini e fritta. Sì! Fritta. Anche se qualche amico bergamasco mi suggerisce di non dirlo ad alta voce. Perché friggere la polenta è un po’ come mettere l’ananas sulla pizza.


Polenta e salumi bergamaschi
Polenta e salumi bergamaschi

Mio padre anche se napoletano, quando era carabiniere ha vissuto qualche anno in Lombardia e la polenta in inverno ce la preparava spesso, accompagnata dai suoi ricordi di quando viveva al Nord.

Tuttavia, quando ho assaggiato la Polenta Taragna, l’ho adorata e ora quando salgo a Bergamo non posso fare a meno di mangiarla. Ma a Bergamo non c’è solo la polenta. Ci sono salumi e formaggi deliziosi e poi i casoncelli. Che consiglio a tutti di provare a farli anche in casa. Io li ho fatti e non è per nulla difficile.

Ma Bergamo è anche la città dov’è nato il gelato al gusto stracciatella e dovete provarlo alla gelateria Marianna.


Chi lo dice che Bergamo Bassa è meno bella?

Anche la città bassa merita di essere visitata. Ci sono strade ed edifici eleganti e particolari che vi faranno incantare. Poco lontano dalla stazione, si trova Casa Paleni, un edificio in stile liberty con particolari finestre dalle linee curve. Ma Il teatro Donizetti è uno degli edifici più maestosi della città che non potrete perdervi. Lungo la strada per raggiungerlo, noterete targhe con frasi delle sue opere più famose.


Teatro Donizetti di Bergamo
Teatro Donizetti di Bergamo

La prima cosa che mi ha colpito di Bergamo è la presenza di tante strade ordinate e alberate, quello che nella mia Napoli forse manca: eh sì, mi piacerebbe vedere molti più alberi.


Uno dei quartieri che mi è piaciuto tanto è quello di S. Lucia che nasce attorno ad un monastero trecentesco votato a S. Lucia, ma anche poco distante, nel centro basso della città, si trova una piccola chiesetta (Della Madonna dello Spasimo) dove ogni anno a dicembre i bambini portano le letterine su cui scrivono i loro desideri. La tradizione vuole che di notte Santa Lucia vada a consegnare i doni a tutti i bambini, in ogni casa insieme al suo asinello.


Poi c’è Via Pignolo merita di essere vista e collega Bergamo Alta e Bergamo Bassa ed è caratterizzata da palazzi signorili rinascimentali e neoclassici, si aggiungono i laboratori artigianali, tra i quali quello di un liutaio di fama internazionale.


Ma ci sono tante strade dove sarà piacevole camminare: come via XX settembre tra casette colorate, librerie e boutique eleganti, i Portici di Piazza Pontida con soffitti decorati.


Centro di Bergamo Bassa
Centro di Bergamo Bassa

Insomma, anche se a Bergamo non c’è il mare, le valli e le Prealpi compensano la sua assenza, il panorama mozzafiato vi farà innamorare.


A Napoli gran parte degli alberi sono sempreverdi e una cosa che mi affascina, quando sono in questa città, è vedere gli alberi che cambiano colore in base alle stagioni, anche se per qualcuno può sembrare banale.


Benvenuti al Sud/Nord

Per anni mi sono sentita chiedere se fossi originaria del Nord per il mio essere tranquilla, riservata e non amare il ragù ma il riso. Penso alle parole di De Crescenzo: puoi essere del Nord anche se nasci al Sud e viceversa. Ma chi lo dice che la gente del nord è tutta seriosa mentre quella della sud è caciara? Sfatiamo queste leggende metropolitane, smontiamo le etichette che non ci fanno mai bene.


Quando sono arrivata a Bergamo Ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno sempre fatto sentire a casa. Sono sempre stata accolta con tanto calore, così tanto che quando ti salutano, i baci da dare sono 3, non due (E faccio sempre fatica a ricordarmelo).


La lingua

Una delle parole che più adoro del bergamasco è bòtep che significa 'buon tempo'. Una parola che trovo affascinante e poetica che fa riflettere anche sul modo di essere di questa gente. Che malgrado il duro lavoro, tutti meritiamo un po’ di bòtep.


Piazza Vecchia in Città Alta
Piazza Vecchia in Città Alta

Penso che oltre al cibo, per conoscere a 360 gradi un popolo è importante capire il suo dialetto. Il bergamasco è derivato dal latino volgare, innestato sulla precedente lingua celtica parlata dai Galli. Mentre il napoletano pur derivano dal latino è un substrato della lingua osca, subendo anche condizionamenti dallo spagnolo e dal francese.


Tuttavia, mi sono divertita a trovare parallelismi tra le due lingue. Eccone alcuni. In ordine: italiano - bergamasco - napoletano


Non se ne parla: Se n’parla gnach = Manc pe can

Non mi va: ‘L me a mia = nun teng genio

Lo so anche io: So a me = o’ssacc pure io

Vado: ‘ndo = je vac

Fare l'amore: Fare bello= fare l’ammor

Persona che fa lavori non di qualità: Patussone = inguacchiat

Arrendersi di fronte all'inevitabile: Pota!= c’amma fa

Cazzate: Sbombassate = strunzat

Ubriacatura: Stenca = ‘mbriac

Andiamo: N’dom = yamm

Dove siete?: U sif = arò stat

Dove sei?: ‘ndo set = arò staje

Casino: Bordel = burdell

Nuda: Biota = annur

Ti voglio bene/ti amo: Te ole bè = te vogl bben

Mamma: Me mader = mammà

Ha bevuto troppo: L’a biit u bicer de trop = agggio bbevut assaje

Fidanzato: Murus= nnammurat

Togli le mani che non è di tua proprietà: Zo i ma de la frota = liev e’mman a’ccà

Vattene: Va fo di bale = te n’ea i

Adesso: Ura = mommò

Veloce: Prest = ambress

Piatto povero: Polenta e pica so = cuoll e cacchio

Vipera (persona perfida): Lepera = pucunara

Ha parecchia fame: Gh el ol fond = tien o sfunn

Persona che fa cose veloci e non bene: Gatta fressusa = sciaurata

Lazzarone: Lomagot de seger = sfaticato


Viaggiate, provate cibo locale, approfondite i dialetti locali, perché solo cercando di avvicinarvi alle radici di una città ve ne innamorerete.


*****************************************************************************************

Se vuoi scoprire di più su Petricore e altri libri della scrittrice Ivana Ferriol, clicca QUI 

*****************************************************************************************

Petricore in Tour

*****************************************************************************************

Per non perderti nessun articolo di questo blog, segui la mia pagina Facebook cliccando QUI oppure Instagram cliccando QUI


Se vuoi scoprire di più sui miei libri, clicca QUI 

*****************************************************************************************

bergamo



Post recenti

Mostra tutti

Comments


  • Twitter
bottom of page