Vacanze nell’Alto tirreno calabro. Ma quali sono le spiagge più belle e cosa c’è da visitare? Sono tantissimi anni che trascorro le estati in questa zona e sento spesso dire “se vuoi un bel mare vai in Calabria, se cerchi movida vai a Rimini”. Eppure anche qui oltre al mare c’è molto altro.
Maratea
Acquafredda, isola di Santojanni, grotte sommerse, Cristo Redentore. Dove siamo? Ovvio! A Maratea.
Maratea, (Dal greco “dea del mare), unica città lucana ad affacciarsi sul tirreno, è tra i borghi più belli d’Italia 2023. Tutti la conoscono per il suo Cristo Redentore, una statua alta 22 metri che tanto ricorda quella di Rio de Janeiro con cui è gemellata. Ma questo borgo vanta di tante bellezze naturali.
È caratterizzata da decine di chilometri di scogliere frastagliate con grotte, strapiombi e faraglioni.
Ci sono più di 20 spiagge e molte calette sono raggiungibili solo via mare. Per vederle tutte in breve tempo, conviene prenotare un tour in barca. Ecco di seguito quelle più interessanti:
Marina di Maratea: di questo tratto di mare, vale la pena vedere Cala Jannita (spiaggia nera) che deve il suo nome alle sue origini vulcaniche e si trova tra il Parco Naturale d'Illicini e la Grotta della Sciabella. Si raggiunge attraverso un percorso nel verde che segue una lunga scalinata.
Altre due spiagge molto belle sono quella di Macarro e di Fiumicello.
Spiaggia di Acquafredda: Il nome deriva da una sorgente che rende le acque gelide, una pineta pittoresca che circonda la spiaggia e tante grotte e baie che si possono raggiungere via mare (come Cala di Mezzanotte o di Crivi). Quelle raggiungibili via terra e adatte ai bambini sono spiaggia della Luppa o spiaggia Porticello. In quest’ultima si trova una grotta in cui cresce il Crìtano: un vegetale utilizzato come spezia.
Cersuta di Maratea: di questo tratto di costa di Maratea, consiglio di visitare Rena d’a Carrubba, chiamata così perché in passato qui attraccavano barconi per il trasporto dei libàni (corde vegetali fatte a mano, usate per la coltivazione delle cozze). Imperdibile anche Rena d’u Nastru, raggiungibile via terra.
Fiumicello – Santavenere: Chiamata così perché un tempo qui si venerava la dea della bellezza. È la spiaggia più frequentata e amata di Maratea. Se vuoi arrivarci in auto, conviene arrivare presto perché, anche se è presente un parcheggio a pagamento, i posti non sono molti. In alternativa puoi arrivare in bus o fare una passeggiata panoramica a piedi, tra le caratteristiche scale della città.
Porto Maratea: Alla darsena si trova la Spiaggetta di Maremoto da cui si può vedere una delle tante torri della costa. Qui dovresti venire anche per fare una passeggiata dopo il crepuscolo. Potrai assaggiare il liquore al Crithmum. Imperdibile anche una passeggiata al borgo storico, tra i vicoletti dove si respira ancora un’aria antica, noterai nella piazzetta centrale una fontana con la statua di una sirena, antico simbolo della città.
Grotta delle Meraviglie: a Maratea ci sono in totale 132 grotte tra marine e terrestri. Quella che consiglio di vedere è la Grotta delle Meraviglie che si trova a Marina di Maratea: si tratta di una grotta di 90 metri con stalagmiti e stalattiti. Copriti bene perché in media qui ci sono sempre 16 gradi. La visita dura 30 minuti e costa 5 euro.
Praia a mare
Se sei sulla statale 18, finite le curve verdi di Lagonegro, ti appare davanti il mare con un’isola imponente: è l’isola di Dino. Sei in Calabria!
L’isola è chiamata così non come pensano i miei figli perché ci vivono dinosauri ma perché c’era un tempio dedicato alla dea Diana. Se ami fare snorkeling, devi assolutamente fermarti qui (zona Fiuzzi). La fauna marina è varia, potrai incontrare gorgonie rosse e gialle, aragoste, saraghi, cernie, dentici. Sull’isola crescono lentischi, lecci, pini, piante aromatiche e mirto, da cui ricavano un liquore, venduto nei negozietti sul corso principale di Praia.
È possibile fittare un pedalò per circumnavigare l’isola e visitare la Grotta Azzurra che nulla ha da invidiare alle sue cugine di Capri e di Palinuro. Da qui potrai anche raggiungere la spiaggia di Arcomagno, una perla della costa. Si tratta di una caletta che si trova al di sotto di un arco naturale alto circa 100 metri. Si può raggiungere anche via terra, facendo una piccola escursione tra le rocce. Le spiagge di Tortora e Praia, cosi come quelle di Scalea, Santa Maria del Cedro sono un unico nastro di sabbia, mista a ciottoli verso la battigia, ideali per chi non ama la sabbia che si appiccica sulla pelle. Inoltre, grazie alla loro estensione, anche nelle settimane di agosto con più affluenza di turisti, non avrai problemi a trovare un posto.
La Riviera dei Cedri
La Riviera dei Cedri è lunga 80 km che tocca 22 comuni. Mi riferisco al tratto di mare che va da Praia a mare fino a Capo Bonifati. Qui, infatti, grazie al microclima favorevole, si coltiva la variante di cedro più pregiata al mondo. Ogni anno, i rabbini vengono qui a trovare il “Melon” dell’albero dell’Eden, ovvero il cedro perfetto, per la festa di Sukkot (dei tabernacoli).
Santa Maria del Cedro
È una cittadina sulla costa nord occidentale della Calabria, che si estende lungo la statale 18. È qui che ho la mia seconda casa e dove mi rifugio ogni volta che il mare mi chiama. Perché non è vero che il mare è sempre uguale, credo che ogni luogo abbia la propria lingua e quella di questo posto so ascoltarla. E lei ascolta me. Il mio angolo di pace è quello vicino alla foce dell’Abatemarco, con il mare davanti e il bosco alle spalle.
È caratterizzata da grandi aree residenziali tutte adiacenti a spiagge chilometriche fatte di sabbia e ciottoli. La caratteristica di questo mare è di essere subito profondo e quando si agita, ti sembrerà di essere davanti a onde oceaniche: uno spettacolo imperdibile.
L’acqua è spesso fredda a causa della fiumara che sfocia qui con le sue acque ghiacciate in cui ogni giorno tante persone fanno camminate salutari.
Santa Maria vanta un bellissimo lungomare ricco di pizzerie e bar tutti tinti di bianco, dove la sera si passeggia tra i mercatini, si balla e ci si raduna a bere un drink in compagnia.
Consigli: Se hai voglia di una cena romantica sul mare, fermati al Lido Azzurro: potrai mangiare ammirando il tramonto sul mare. Per il dopocena, il mio posto preferito è l’ultimo locale del lungomare, ai confini con Grisolia: L’Havana. Un lido rivestito di legno con piscina, divani sul prato. Qui potrai bere, a mio avviso, i drink più buoni di sempre. Ti consiglio il mojito al cedro.
Cirella
Lungo la strada che porta da Santa Maria a Cirella, noterai sulla collina il maestoso castello di San Michele che domina sulla Valle dell’Abatemarco. Lì a due passi dal mare si trova Cirella, distinguibile da chilometri di distanza per il suo omonimo isolotto, chiamato anche isola balena per la sua forma tipica. Un altro simbolo del luogo è il teatro dei ruderi dove si svolgono meravigliosi concerti ogni anno. Ogni estate, nella terza settimana di luglio e agosto si tiene l’evento “Calici sotto le stelle” una festa che attira gente da ogni città limitrofa, durante la quale è possibile assaggiare prodotti tipici sorseggiando del buon vino locale.
Diamante
Soprannominata “La Perla del Tirreno” da Matilde Serao e Gabriele D’Annunzio, Diamante è soprattutto la città dei Murales e del Festival del Peperoncino che si svolge ogni anno nella prima metà di settembre, ricca di eventi e di degustazioni di prodotti locali.
Se sei in vacanza in uno dei luoghi adiacenti, almeno una sera devi venire qua anche per una semplice passeggiata e perderti tra i vicoletti e i murales che raccontano la storia marinara dei suoi abitanti. La città vanta di un lungomare vecchio (definito anche il salotto di Diamante, dove di notte, al chiaro di luna, è possibile ammirare le barche munite di lampara) E il lungomare nuovo, collegato all’altro da un ponte che passa sulla foce del fiume. Ogni anno qui si tiene un importante festival internazionale di murales che attira artisti da ogni parte del mondo. I piatti tipici sono le frittelle di bianchetti o i “panicilli di D’Annunzio”.
A Diamante si trovano scenografiche baie dalla sabbia dorata dove oltre al mare ti sentirai lontano dalla città e sempre più vicino alla Natura. La mia preferita è Baia Sabbia d’oro, un tempo era poco conosciuta e completamente libera. Oggi ci sono anche lidi e parcheggi a pagamento. Consiglio di venire qui con scarpette da scogli e maschera da su. Vi innamorerete dei fondali che si diramano come labirinti tra gli scogli e i branchi di pesci.
Pollino
Il parco del Pollino dal 2015 è patrimonio Unesco ed è uno dei parchi più grandi d’Europa in parte calabro, in parte lucano. Da qui è possibile ammirare il golfo di Taranto e guardare il Tirreno e anche lo Ionio contemporaneamente. Vanta una fauna (Sambuco, Pini loricati, Robinia) e una flora (asini, ghiandaia, talpa, lupo, asino, puzzola U pituscio, tasso, capriolo lontra, tartarughe, cinghiale istrice) varia. In assoluto, il suo simbolo è il pino loricato, un albero secolare che domina le cime del Pollino: si tratta di alberi anziani che presentano una corteggia fatta di così tante piccole placchette e venature da assomigliare alla famosa armatura romana. Ed è proprio da questo che prende il nome di loricato (dal latino loricatus = protetto da lorica).
Sul pollino ci sono tantissimi sentieri da fare più o meno difficili.
Oltre al mare
Ma chi ha detto che la Calabria è solo mare?
A pochi passi dalla spiaggia, si trova Orsomarso, una zona montuosa attraversata dal fiume Lao, dove è possibile praticare rafting in Kayak o gommoni. Ci sono percorsi adatti alle famiglie e anche quelle amate dai più temerari che potranno fare canyoning nelle Gole del Raganello. Oltre a questo, in zona sarà possibile praticare parapendio, escursioni a cavallo. Per chi ama la musica, ci sono molti locali e lidi dove passare una piacevole serata con vista mare. Come il Buddha beach a Praia o il Clubbino a San Nicola Arcella, su una scogliera da cui ammirare tutta la baia o l’Acadie a Scalea.
I borghi calabri
I borghi calabresi si somigliano tutti: ti sembrerà di essere proiettato indietro nel tempo, con i vecchietti seduti su sedie di legno sul marciapiede a far nulla o intenti a fare piccoli lavoretti manuali. Qui sopravvivono ancora culti e tradizioni antiche e si può assaggiare cibo casereccio e genuino.
Trecchina
Trecchina è un Borgo medievale alle spalle di Maratea, adagiata su uno sperone roccioso, dove ogni anno ad agosto c’è una festa imperdibile: la rievocazione storica alla corte del Duca Vitale. In quest’occasione, il paese si trasforma in una cittadina medievale, vedrai per strada cavalieri duellare, dame con vestiti d’epoca e, prima di entrare nel borgo, potrai fare il cambio moneta per poter acquistare prodotti o cenare all’interno delle mura, pagando con la moneta di un tempo.
Poco distante si trova anche il Parco delle Stelle sul Pollino a 1000 metri di altezza: un parco di divertimento immerso tra gli alberi. Troverai, ad esempio, la via lattea (slittovia tra gli alberi con un percorso di 800 metri in discesa, o il big bang, un’altalena meccanica che li proietta a 18 metri, e non mancano attrazioni per i piccoli e aree picnic.
Papasidero
Dalla costa, guardando verso l’entroterra di Scalea, noterai tante falesie naturali, proseguendo verso l’interno, arriverai a Papasidero. Qui si trova la Grotta del Romito, un reperto di arte rupestre risalente al paleolitico.
Verbicaro
Si trova sulle colline alle spalle delle spiagge. È famosa per il suo vino ma anche per il rito dei Vattienti, (battenti) chiamati così perché nei giorni precedenti la Pasqua i devoti si flagellano, colpendosi con i cosiddetti Cardo e la rosa, rito sacrificale antico. Forse è uno dei riti più cruenti della regione.
Paola
Anche se non sei credente, merita una visita il santuario di San Francesco di Paola, uno dei luoghi più amati della regione, un posto di un’architettura spettacolare e suggestiva da cui ammirare un panorama sulla costa. L’atmosfera che si sente in questo luogo ti lascerà tracce nel cuore che dureranno nel tempo.
Cosa mangiare
Ci sono tanti ristoranti panoramici dove potrai gustare prodotti tipici. Consiglio di assaggiare gli spaghetti con alici, mollica di pane e peperone rosso essiccato: un piatto povero tipico di questa zona. Sulla riviera dei cedri, si produce il cedro DOP da cui si ricavano marmellate, dolci e liquori deliziosi. Ma oltre ad esso, si producono tanti prodotti a base di liquirizia, mandorla e peperoncino esportati in tutte le parti del mondo. Calabria non è solo ‘Nduja o pecorino. C’è davvero l’imbarazzo della scelta: Bocconotti (che ricordano molto i pasticciotti), la Pitta Mpigliata, Prosciutto di Aieta, Vino Verbicaro, Canditi, Fichi secchi, Fusilli al ferretto, zafarana di Tortora, formaggi locali, cornetti con marmellata di cedro o al peperoncino.
Imperdibile: la torta al cedro di Aronne, una torta unica fatta con pasta di mandorle, pan di spagna e crema al cedro. A Maratea, fermati al porto per gustare il liquore Crithmum, estratto dall’omonima pianta e conosciuto come il “liquore del mare”. In ogni angolo di queste città marine, non sarà difficile incrociare contadini che ti venderanno i prodotti genuini della loro terra: fichi, peperoni cruschi e pomodori buonissimi.
E tu in quale di questi posti vorresti andare?
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