Ci sono tanti luoghi meravigliosi in Italia, non è sempre necessario andare all'estero per scovare posti capaci di lasciarci con il fiato sospeso. Io e Rudy ci siamo avventurati verso la Riviera di Ulisse, un tratto di costa lungo 50 chilometri che si trova a metà strada tra Napoli e Roma. Paesaggi marini, macchia mediterranea, spiagge bianche con un mare cristallino e tanti borghi medievali.
Se hai voglia di sapere cosa abbiamo visto, continua a leggere questo articolo.
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Sperlonga
Siamo partiti da Napoli alle 9.00 e poco prima delle 11.00 siamo arrivati a Sperlonga. Il viaggio per arrivare è interessante, ci siamo trovati lungo la strada la Tomba di Cicerone e anche una piccola chiesa, la chiesa di San Vito, nei pressi di Baia Domizia, con gli interni blu e in disuso da più di 100 anni.
Appena arrivati a Sperlonga abbiamo constatato che i parcheggi sono tutti a pagamento e per una giornata, abbiamo pagato circa 20 euro. Veramente un'esagerazione. Forse è stato l’unico punto a sfavore di questo posto, perché per il resto era tutto sopra le aspettative.
Ci siamo recati subito verso il centro storico. Un groviglio di tunnel e scale bianche, dipinte con murales ispirati all’Odissea, così camminavamo letteralmente tra i versi che raccontavano le avventure di Ulisse. I murales sono stati disegnati da Marco Longo e Franca Del Vecchio. I pannelli inoltre, includono anche un QR Code che porta gli utenti sulle pagine web per avere ulteriori informazioni e grafiche più approfondite.
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Siamo rimasti incantati dal silenzio, i colori in contrasto con il bianco dei palazzi e gli scorci blu del mare che s’intravedeva ad ogni angolo. Siamo arrivati su una terrazza panoramica che dava su una lunga spiaggia in fondo alla quale si trova l’antica villa di Tiberio. Proseguendo per piccole scale, un po’ nascoste, siamo arrivati su un sentiero immerso nella macchia mediterranea che ci ha portati fino al faro di Sperlonga, una struttura bianca circondata da un mare cristallino con sfumature che vanno dal blu al verde smeraldo. Siamo tornati verso il lungomare per rilassarci con un buon pranzo in spiaggia.
Il mare d’inverno ha sempre il suo fascino ma a febbraio con 17 gradi, c’era già voglia di estate.
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Itri
Nel tardo pomeriggio siamo andati verso l’entroterra per raggiungere Itri, un piccolo borgo dei Monti Aurunci e anche qui, prima di arrivare, siamo stati rapiti dagli scorci lungo la strada immersa in una natura incontaminata. Impossibile non fermarsi lungo i tornanti per guardare uno dei più bei tramonti sul mare che abbracciava Sperlonga con il suo faro e all’orizzonte s’intravedevano Ventotene, Ponza e altre isole.
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Arrivati a Itri, siamo andati alla ricerca del castello medievale. Il percorso è stato faticoso (soprattutto per me!) tante scale per raggiungere il centro storico. Una visita suggestiva a tratti inquietante. Eravamo le uniche persone a passeggio, sembrava un paese fantasma. Il castello è imponente è affascinante. Sentivamo un po’ di tensione. Ci siamo informati e abbiamo scoperto che è avvolto da tante leggende che hanno inevitabilmente alimentato la nostra paura. Ad esempio, si racconta che nel fossato ci fosse un coccodrillo a cui venivano dati in pasto i prigionieri e che tante persone sono morte in modo misterioso e quindi le anime dei condannati vagherebbero tutt'oggi ancora tra le mura: qualcuno dice di sentirne i lamenti e le urla.
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Siamo ridiscesi in fretta. È stata una bella esperienza, ma forse la rifarei solo di giorno. Una volta tornati, ci siamo rilassati presso l'Osteria Nanninella, e anche qui sembrava di essere entrati in un castello, gli interni sono davvero affascinanti. Abbiamo mangiato benissimo sia piatti di mare che di terra, le porzioni erano abbondanti e il cibo locale davvero gustoso.
Anche il viaggio verso Sperlonga è stato particolare. Lungo le curve buie immerse nel verde abbiamo visto volpi e martore tagliarci la strada.
Ma in fondo quando c’è Rudy, i safari non possono mancare!
Ps: per chi ha più tempo, continuando a salire per altri 20 minuti da Itri, si arriva a Isola di Liri dove potrai ammirare maestose cascate proprio in mezzo al borgo.
Gaeta
Il giorno successivo ci siamo svegliati presto e dopo una gustosa colazione con vista mare, siamo andati a Gaeta. Secondo l’Eneide, il nome deriva da Caieta, il nome della nutrice di Enea sepolta dall’eroe proprio a Gaeta durante il suo viaggio nelle coste laziali.
Abbiamo parcheggiato nelle stradine adiacenti al lungomare della spiaggia di Serapo (in questo periodo non abbiamo pagato nulla) e, da lì, siamo andati sul lungomare di Gaeta per raggiungere il suo centro storico. Impossibile non notare quante aree militari ci siano in questa città.
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Dal lungomare si possono notare tante piccole chiese centenarie ma su tutte spicca la cattedrale che domina il paesaggio. Anche qui per salire verso il castello di Gaeta, bisogna salire tante scale, quindi scarpe comode! Dal Castello è possibile ammirare il Belvedere angioino, uno scorcio imperdibile che dà sul mare. Intorno al centro, ci sono diversi luoghi particolari da visitare, come le falesie del Monte Orlando o la montagna spaccata, la grotta del Turco o il pozzo del Diavolo. Inoltre, ci sono tante calette raggiungibili solo via mare, alcune anche via terra ma ciò che è certo è che Gaeta non vi deluderà.
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Ci siamo fermati per una siesta sulla spiaggia di Serapo, il clima prematuramente primaverile ci ha regalato ore rigenerative.
Minturno
Verso ora di pranzo, ci siamo spostati verso il borgo di Minturno. Appena arrivati a ridosso del centro, abbiamo trovato un parcheggio panoramico che guarda la costa.
Il paesino, fatto di scale, salite e ascensori (per i più pigri) era completamente disabitato e anche qui si trova un castello che domina il paesaggio. Secondo una leggenda tra le mura del castello vagherebbe il fantasma di Maria Maddalena.
A nostra sorpresa abbiamo notato che la maggior parte dei bar e locali erano chiusi. Poco dopo, siamo tornati verso la costa.
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Scauri
Scauri è una piccola cittadina sul mare. La prima cosa che abbiamo notato sono stati i curiosi cartelli che dicevano di far attenzione al maremoto. Anche se eravamo a febbraio, c’era tanta gente a passeggiare sul suo lungomare.
Quindici minuti a piedi e abbiamo raggiunto la spiaggia dei sassolini, una piccola baia circondata dalla macchia mediterranea dove hanno girato film come Il conte di Montecristo con Gerard Depardieu, Gomorra 3 e Per grazia ricevuta con Nino Manfredi. La spiaggia è formata proprio da tanti piccoli sassolini e tantissime conchiglie rosa. Un angolo di pace dove il tempo passa senza che tu te ne accorga. È stato bellissimo aspettare il calar del sole, tra i voli dei gabbiani e un cormorano che si immergeva per pescare.
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