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Le 10 migliori canzoni italiane tratte da storie vere

  • Immagine del redattore: Ivana Ferriol
    Ivana Ferriol
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 7 min

Da De Andrè a Guccini, ci sono tante canzoni italiane ispirate a fatti davvero accaduti, alcuni davvero bizzarri, altri molto drammatici. Non è stato facile sceglierne soltanto una decina, ma abbiamo provato a fare una selezione dei migliori testi ispirati a storie vere, in base a quelli che riteniamo essere più emozionanti.

Ecco le dieci migliori canzoni italiane tratte da storie vere.

canzoni storie vere

 

1 - BUFALO BILL - FRANCESCO DE GREGORI

E mi ricordo infatti un pomeriggio triste

Io col mio amico "Culo di gomma", famoso meccanico

Sul ciglio di una strada a contemplare l'America

Diminuzione dei cavalli, aumento dell'ottimismo

Mi presentarono i miei cinquant'anni

E un contratto col circo Pace e Bene a girare l'Europa

E firmai, col mio nome firmai

E il mio nome era Bufalo Bill

L’idea di questa canzone è arrivata da un disegno di Otto Dix: Buffalo Bill al circo e il film La ballata di Cable Hogue.  Pochi sanno che l’espressione «Culo di Gomma famoso meccanico» si riferisce al fatto che alcuni americani vedevano il mondo diviso tra quelli che andavano a cavallo e quelli che non ci andavano.

«Chi non ci andava probabilmente aveva il culo più molle, e il meccanico che si intende di pistoni e cilindri perciò viene definito culo di gomma, quindi una specie di sottoprodotto umano agli occhi di Bufalo Bill»


 

2 - FIUME SAND CREEK - FABRIZIO DE ANDRÈ

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura

Sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura

Fu un generale di vent'anni

Occhi turchini e giacca uguale

Fu un generale di vent'anni

Figlio d'un temporale

Ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek

Fabrizio De Andrè, ad esempio era solito scrivere canzoni per raccontare fatti di cronaca contemporanea (come la storia di Marinella) ma anche eventi appartenenti al passato, come Geordie, ispirata alla storia di George Gordon.

Questo brano selezionato è dedicato a tutte le minoranze etniche ed è ispirato a una vicenda accaduta il 29 novembre 1864 a Sand Creek, nel profondo West, quando 600 nativi furono massacrati dai soldati americani. Tra questi almeno 150 erano donne e bambini.

I soldati approfittarono del fatto che i guerrieri erano impegnati nella caccia al bisonte, quindi la popolazione era indifesa in quel momento. Gli uomini vennero scalpati e orrendamente mutilati, i bambini usati per il tiro al bersaglio. Questo evento portò a 12 anni di guerre che terminarono con la morte del Generale Custer. Solo nel 2000 il governo americano ha chiesto ufficialmente scusa per le vittime. Nella canzone, la descrizione viene fatta dal punto di vista di un bambino.

 “Chiusi gli occhi per tre volte, mi ritrovai ancora lì. Chiesi a mio nonno: è solo un sogno? Mio nonno disse sì”



 

3 - MARIPOSA - FIORELLA MANNOIA

Sono stata tua e di tutti

Di nessuno e di nessun altro

Con le scarpe e a piedi nudi

Nel deserto e anche nel fango

Una, nessuna, centomila

Madre, figlia, luna nuova

Sorella, amica mia

Io ti do la mia parola

Mi chiamano con tutti i nomi

Tutti quelli che mi hanno dato

Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto

Canzone ispirata alle Sorelle Mirabal, attiviste che si opponevano al regime di Trujillo, in Repubblica Dominicana. La canzone è stata scritta per omaggiare il loro coraggio e la loro resistenza. A causa della loro opposizione al potere, sono state uccise il 25 novembre 1960. Erano tre sorelle di grande cultura. L'auto sulla quale viaggiavano fu intercettata, furono portate in un posto appartato e uccise in modo violento. Poi i corpi furono rimessi in auto e fatta precipitare in un dirupo ma Trujillo sbaglio i suoi calcoli: con la loro morte infatti non diede fine alle proteste, anzi le fece esplodere al punto che le proteste portarono all’assassinio di Trujillo stesso nel 1961. In seguito, si decise di ideare la giornata contro la violenza sulle donne proprio in quella data, in onore del coraggio delle tre donne. La canzone vince il disco d’oro con più di 50000 copie vendute e al suo intero si cita l’associazione “una nessuna centomila” che ha ancora oggi come portavoce Fiorella Mannoia e sta coinvolgendo sempre più artisti.



 

4 - LA LOCOMOTIVA - FRANCESCO GUCCINI

Correva l'altro treno ignaro e quasi senza fretta,

nessuno immaginava di andare verso la vendetta,

ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:

"notizia di emergenza, agite con urgenza,

un pazzo si è lanciato contro al treno,

un pazzo si è lanciato contro al treno"

Questa canzone appartiene all’album Radici del 1972 e veniva solitamente proposta come ultimo brano (durata più di 8 minuti) ai concerti di Francesco Guccini.

La storia è ispirata a un evento reale: il macchinista anarchico Pietro Rigosi il 20 luglio 1893 si impadronì di una locomotiva alla stazione di Poggio Renatico e si diresse a 50km/h verso la stazione di Bologna. Il personale della stazione deviò la locomotiva su un binario morto. Dallo schianto, l’uomo perse una gamba e rimase sfigurato in viso.

Dopo il ricovero in ospedale dichiaro:

«Che importa morire? Meglio morire che essere legato!»

Si capì che era un gesto di protesta contro le ingiustizie sociali e il lavoro precario. Guccini scoprì questa vicenda leggendo il libro Trent'anni d’officina di Mario Bianconi e provò a immaginare l’uomo come un eroe proletario. Nel 2000 lo scultore genovese Alfonso Gialdini ha realizzato una scultura per celebrare La locomotiva. E si trova ora a Genova.



 

5 - PER SEMPRE GIOVANI - CISCO

Ma il nostro tempo

Finisce qui

Alle 10 e 30

Di un giovedì

E non vedremo

Più il nostro domani

Per sempre giovani

Per sempre uguali

E pensare che a scuola

Non ci volevo venire

Quel mal di testa

Mi faceva impazzire

Ma chi sa se lei

Mi ha poi visto o cercato

Le ho detto in musica

"Sono innamorato"

La canzone "Per sempre giovani" di Stefano "Cisco" Bellotti (ex frontman e anima dei Modena City Ramblers) è ispirata alla strage dell'Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno (BO), avvenuta il 6 dicembre 1990 quando un aereo in avaria, abbandonato dal pilota, finisce in un’aula uccidendo tanti ragazzi. Il titolo è stato scelto per dar nome al documentario e anche a una graphic novel. Un brano che lo stesso Cisco dice di non cantar spesso dal vivo, perché è una di quelle poche canzoni che lo fa emozionare tanto.



 

6 - QUANDO MI VIENI A PRENDERE - LIGABUE

E la maestra adesso è sdraiata e sta dormendo

I miei amici urlano, qualcuno sta ridendo

Ci sono le sirene e sono sempre più vicine

Che giochi enormi che sa organizzare l'uomo nero

I miei amici ora stanno solamente urlando

E tutti quanti insieme è proprio me che stan guardando

Ma non ho scelto io di stare qui con l'uomo nero

Appena lui mi lascia, è con voi che voglio stare

Brano del 2010 di Ligabue contenuto nell’album Arrivederci, mostro! ispirato a un evento terribile accaduto a Dendermonde, in Belgio, quando nel 2009 un uomo ha fatto irruzione in un asilo uccidendo in modo violento bambini e maestra. Luciano Ligabue canta questi versi mettendosi nei panni di uno dei bambini che vengono uccisi senza capirne neanche il motivo.



 

7 - ALESSANDRO E IL MARE - ROBERTO VECCHIONI

E mentre si voltava indietro

Non aveva niente da vedere

E mentre si guardava avanti

Niente da voler sapere

Ma il tempo di tutta una vita

Non valeva quel solo momento

Alessandro, così grande fuori

Così piccolo dentro

Alessandro, così grande fuori

Così piccolo dentro

Alessandro e il mare racconta l’ultima impresa di Alessandro Magno, che per Vecchioni muore non muore come avvenne nella realtà ma si lascia annegare con i suoi soldati per varcare l’unica cosa che ancora non ha conquistato, dopo tutte le terre: il mare. Lui rimase affascinato dal Grande Mare, dopo la spedizione indiana e Vecchioni lo fa morire da eroe puro, quasi fanciullo, quando ancora non ha perso la sua aura.



 

8 - TANGO - TANANAI

Amore tra le palazzine a fuoco

La tua voce riconosco

Noi non siamo come loro

È bello, è bello, è bello

È bello stare così

Davanti a te in ginocchio

Sotto la scritta al neon di un sexy shop

Se amarsi dura più di un giorno

È meglio, è meglio

È meglio che non rimani qui

Io tornerò un lunedì

Ma non è mai lunedì

Questo brano è ispirato alla storia di Olga e Maxim, una coppia ucraina che a causa della guerra si è dovuta dividere. Maxim è rimasto in Ucraina per combattere, mentre Olga è scappata a Milano con la figlia di 14 anni. Tango si riferisce al gioco del destino, che come una danza muove le vite a suo piacimento.



 

9 - FACCIAMO FINTA - NICCOLÒ FABI

Facciamo finta che io mi nascondo

Tu mi vieni a cercare

E anche se non mi trovi, tu non ti arrendi

Perché magari è soltanto

Che mi hai cercato nel posto sbagliato

Facciamo finta che io non mi spavento

Quando arriva la fine, prima o poi capita

Facciamo finta che chi fa successo

Se lo merita

Forse è una delle canzoni più strazianti ed emozionanti da ascoltare a un concerto. Niccolò Fabi ha scritto questa canzone per ricordare la figlia Olivia, di appena due anni, scomparsa per una sepsi meningococcica fulminante. La canzone gioca con il gioco di “far finta che”, per dare vita a situazioni e ruoli in modo che qualsiasi cosa possa diventare reale, un gioco che i bambini sanno fare molto bene. E che vorrebbe imparare a fare anche un padre per rivivere quei piccoli momenti con sua figlia. Ancora mi chiedo con quanta forza Niccolò Fabi riesca a cantare questa canzone così forte e dolorosa. Ma di certo, un gran capolavoro.



 

10 - ALFREDO - BAUSTELLE

“Il cielo è un punto, non lo vedo più

L’uomo ragno m’ha tirato un polso

Si è spezzato l’osso ora

Dormo oppure sto sognando”

Il brano è ispirato all’evento tragico avvenuto a Vermicino, quando Alfredino Rampi cadde in un pozzo, dove rimase in vita per 63 ore. Fu una delle prime tragedie documentata in diretta tv che ha sconvolto il pubblico. Fu da lì che nacque il servizio della Protezione Civile per risolvere le emergenze.



 

Se vuoi altre informazioni, scrivimi a info@ilrespirodellestelle.com

 

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Alpi bresciane

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Scrittore, viaggiatore, sognatore. 

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