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Le dieci migliori canzoni italiane di chi si è stancato della società e si è tolto la maschera

  • Immagine del redattore: Ivana Ferriol
    Ivana Ferriol
  • 1 apr
  • Tempo di lettura: 6 min

Arriva un momento in cui tutti gli artisti decidono di sfilare la corona e sfogarsi attraverso un testo musicale. A volte, questi brani diventano perfino una sorta di autobiografia, o qualcosa che diventa la canzone più rappresentativa di un cantautore.

Ecco le migliori dieci canzoni di cantanti italiani che si sono stancati della società attorno a loro e con penna e spartito non le hanno mandate a dire!

CANZONI CONTRO LA SOCIETà


1 - FRANCESCO GUCCINI - L'AVVELENATA

Colleghi cantautori, eletta schiera,

 che si vende alla sera per un po’ di milioni,

voi che siete capaci fate bene

a aver le tasche piene e non solo i coglioni.

 Che cosa posso dirvi?

Andate e fate, tanto ci sarà sempre,

 lo sapete, un musico fallito,

 un pio, un teorete, un Bertoncelli

o un prete a sparare cazzate!

Il titolo deriva da Lele Chiodi (cantautore tosco-emiliano, membro del gruppo folk Viulàn) che era solito esclamare “sono avvelenato”. Il brano viene scritto dopo una lite con Bertoncelli, giornalista secondo cui Guccini avrebbe scritto le canzoni di “Stanze di vita quotidiana” (album del 1974) in modo forzato e senza estro creativo. 

“L’avvelenata è un momento mio di incazzatura, perché nei primi anni 70 segue una recensione malevola – perché certi giornalisti sono tremendi - di Bertoncelli per Stanze della vita quotidiana, che per alcuni pare che sia un disco bellissimo, io non lo sopporto, abbiamo cominciato a settembre a Roma e l’abbiamo finito in aprile a Milano, non lo sopportavo più”



2 - LUCIANO LIGABUE - CARO IL MIO FRANCESCO

E io che il mio disprezzo me lo tengo dentro

Che il letamaio è colmo già pubblicamente

Ma quei presunti puri

Mi possono baciare queste chiappe allegramente

E allora avanti un altro

E volevi la tua bici, pedalare

Avanti pure un altro

Rispondere agli insulti è solo bassa promozione

Una lettera-canzone indirizzata al collega Francesco Guccini in risposta all'avvelenata; in questo brano, il cantautore emiliano critica il comportamento ruffiano di certi colleghi. Definendo “non topi” solo Guccini e De Gregori.




3 - THE ANDRE - CAPTATIO BENEVOLENTIAE

Da ironico a patetico il passo è breve

eri partito così bene fra,

avevi un’idea originale

e l’hai buttata per assomigliare

a quei tipi là

Captatio benevolentiae è un'espressione latina che significa "accattivarsi la simpatia" di un pubblico. Ecco il brano spiegato con le parole di The Andre:

“È proprio un brano di passaggio, un’apertura a quel che farò da adesso in poi. E vuole essere un modo di scusarmi: vi chiedo di perdonarmi fin da subito perché farò qualcosa di diverso da quel che vi aspettate”



4 - FABRIZIO DE ANDRÈ - AMICO FRAGILE

E poi seduto

In mezzo ai vostri arrivederci

Mi sentivo meno stanco di voi

Ero molto meno stanco di voi

Questo brano esprime la frustrazione di un artista che si sente utile agli altri ma non viene compreso dal pubblico.  Amico fragile è nata in un momento di rabbia e di alcol, dopo una serata in cui De André avrebbe voluto discutere con le persone di ciò che stava succedendo in Italia. La canzone è un dolore attribuito al futuro negato e non vissuto. A ciò che poteva essere e invece non sarà mai.




5 - FRANCO CALIFANO - BUIO E LUNA PIENA

La mia vita, questa vita, è stata buio e luna piena

Ogni tanto dei bastardi ad abbaiarmi sulla schiena

Un cortile, casa mia

Io con tanta frenesia

Già volevo andare via

Quante botte ho rimediato, ma non sono mai caduto

Se la vita mi offre il conto, io rispondo, "Già pagato"

Il titolo “buio e luna piena” vuole rappresentare le due facce dell’anima di Califano: quella più cupa e quella piena di creatività (la Luna Piena). La canzone esprime il dolore esistenziale che prima o poi tutti proviamo, in un mix di momenti di euforia e tristezza.





6 - LO STATO SOCIALE - FOTTUTI PER SEMPRE

Fottuti per sempre, famosi per gioco

Non è vero che la musica ti salverà

Manca la consonante per indovinare

Il nome della nostra band e vincere l'Eredità

Non credere a niente quando tutto è una moda

Spendi tutti i soldi e fotti la celebrità

Non c'è niente di vero a parte le canzoni

Che scrivi a sedici anni sopra ai cessi di un bar

Così stupido e bambino da crederci davvero

Che il rock and roll non morirà

La canzone più sincera de Lo Stato Sociale parla di sogni che di disintegrano, di come i membri della band volevano cambiare il mondo ma alla fine è stato il mondo a cambiarli.

Di come quei sogni da bambini d'un tratto siano cambiati, rendendoli uniformati a ciò che non avrebbero mai voluto.




7 - PIERANGELO BERTOLI - A MUSO DURO

Ho speso quattro secoli di vita

E fatto mille viaggi nei deserti

Perché volevo dire ciò che penso

Volevo andare avanti ad occhi aperti

Adesso dovrei fare le canzoni

Con i dosaggi esatti degli esperti

Magari poi vestirmi come un fesso

Per fare il deficiente nei concerti

A muso duro è uno dei brani più famosi di Bertoli e rappresenta uno sfogo verso l’industria musicale ipocrita, al contrario del cantautore emiliano che è sempre stato considerato sincero e diretto.

Questa canzone nasce dopo una discussione con la vecchia casa discografica che l'aveva messo all'angolo, dicendogli che le sue canzoni non andavano più bene, che avrebbe dovuto cambiare modo di fare musica.

Così lui ha cambiato di risposta casa discografica e ha scritto questo pezzo immortale, forse il più famoso della sua discografia, in cui emerge anche il racconto appena dato, che si ritrova nei versi riportati sopra.




8 - LOREDANA BERTÈ - PAZZA

Io sono pazza di me, di me

E voglio gridarlo ancora

Non ho bisogno di chi mi perdona, io

Faccio da sola, da sola

E sono pazza di me

Sì, perché mi sono odiata abbastanza

Prima ti dicono, "Basta, sei pazza" e poi

Poi ti fanno santa

Eccola di nuovo Loredana Bertè con la sua energia inesauribile. Il brano Pazza è rivolto a tutte le persone che amano vivere libere da pregiudizi. La canzone è molto intima, per tutte le volte che l'hanno considerata pazza e poi santificata appena ritornata al successo. Pezzo presentato al Festival di Sanremo del 2024.




9 - MODÀ - GRAZIE GENTE

Riesco a rovinare sempre

Quel che di buono faccio in polvere, in polvere

Non son mai costante con me stesso e con la gente

Sfido le note anche se è inutile, inutile

E non mi importa niente di che dice la gente

Che vivo nelle favole, le favole

E mi serve solo un auto e sogni

E carta e penna con cui scrivere, scrivere

Di forza ne ho abbastanza per respingere chi non mi pensa

E ferirlo con la mia distanza che, che poi però

Mi porta a camminare, a star solo come un cane

A bere e a far esplodere, esplodere

Una canzone del 2007 con cui i Modà vogliono ringraziare i loro fan che li hanno sempre seguiti nonostante tutto. Un modo per sfogarsi anche con chi, nel tempo, non ha mai creduto in lui e nel suo talento.




10 - MARCO MASINI - VAFFANCULO

Chi lo sa che cosa è vero in un mondo di bugiardi

Non si può cantare il nero della rabbia coi miliardi

Siamo tutti conformisti travestiti da ribelli

Siamo lupi da interviste e i ragazzi sono agnelli

Canzone autobiografica in cui Masini racconta di tutte le difficoltà che ha avuto per raggiungere il successo. È anche un grido di dolore per tutti i ragazzi che non vengono ascoltati, che non hanno la possibilità di far sentire la propria voce, in una società che vuole arricchirsi e si scorda di aiutare chi ha veramente bisogno.


 

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