Marrakech mi piace perché è come me

Le città imperiali, Chefchaouen, il deserto, l'Atlante, la valle del Dades... Il Marocco è pieno di fascino, da dovunque lo si guardi. Ma c'è una città che più di tutti mi ha conquistato: Marrakech. Perché è come me.

La mia casa è a Marrakech In quella piazza sgangherata Così bella da sembrare una pittura Così forte da restarti appiccicata Pur essendo totalmente priva di una architettura E questa cosa mai nessuno l'ha spiegata Che quella piazza lì non è fatta di niente Solo di polvere e di musica, e di gente colorata

Casa mia è là, e c'è sempre stata

-La mia casa- Daniele Silvestri

Piazza Jemaa el-Fnaa. Ti vengono i brividi a percorrerla. Tutti questi colori, i suoni, il vociare della gente, chi vuole vendere, chi vuole comprare, chi tratta per ore. Chi mangia e chi fa da mangiare, chi cammina e chi sta fermo, chi ride e chi ha lo sguardo duro. Chi parla soltanto la sua lingua e chi ne parla un milione. Chi accende le luci e chi le spegne, chi imbroglia e chi è imbrogliato. Chi guarda dall'alto e chi guarda da dentro, chi corre in motorino e chi si guarda intorno cercando di non essere investito. Bianchi, gialli, neri, europei, nordafricani, asiatici, africani subsahariani, americani... Tutto accade nello stesso istante, tutti lì nello stesso momento. La bellezza di una piazza che sembra vivere di vita propria. Che sembra abbia un cuore, che batte all'impazzata, senza fermarsi mai.

Credo Che Marrakech sia come me perché può sembrare ordinata a guardarla dall'alto, ma ti ci perdi se provi a entrarci. Marrakech è come me perché non la puoi definire. La puoi vivere, semmai. Marrakech mi somiglia per tutti quei colori, quei profumi, quei suoni. Non ce n'è uno che sovrasta gli altri, ma tutti vivono contemporaneamente. Sembra una testa in cui le idee nascono di continuo e cambiano all'improvviso. In questo Marrakech è proprio uguale a me. Infine a Marrakech puoi ridere, puoi piangere, puoi arrabbiarti, puoi divertirti, puoi commuoverti, puoi stupirti. Ma non puoi restare indifferente a tutto questo. E puoi anche rallentare a un certo punto, trovandoti a guardare meravigliato tutto ciò che ti circonda. Marrakech è proprio ciò che piace a me.

E poi cosa vuoi che ti dica di Marrakech? Che è piena di sogni.

Quanto è bella la gente che sogna. La vedi, quando cammina, che ha negli occhi qualcosa di speciale. E forse è questo amalgamarsi di fattori che la rende così piena di vita: una città che fa sognare, che rende le persone più belle. E tutto si trasforma, diventa migliore, vivo, colorato, profumato. Piano piano cresce la voglia di scoprirla tutta, di non perdersi nemmeno un centimetro di quel luogo così magico, così caotico, così folle.

Ti stavo dicendo che non è vero che mi assomiglia Marrakech, perché la verità, è che è come me. Perché è come te. Perché è come tutti quanti, così pieni di emozioni da non fermarci mai. Anche quando è notte, ed è buio dentro di noi, e ci chiudiamo in quello che siamo, sappiamo che è per un momento soltanto. Poi ritorna l'alba, e ricomincia tutto da capo. Bisogna solo aver pazienza, a volte.

Marrakech è come me. Marrakech è come te.

Secondo me, il luogo più bello costruito da mano d'uomo.

P.s.: un consiglio culinario. Se siete a Marrakech andate a mangiare da Naima Cous Cous. C'è giusto qualche posto a sedere, qualche tavolino, praticamente si mangia in una cucina, vi sembrerà di stare a casa. Il Cous Cous servito dentro la padella. Esperienza meravigliosa. Non ve ne pentirete.