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Napoli esoterica: un tour tra tutti i suoi segreti, i luoghi da visitare e ciò che devi sapere

  • Immagine del redattore: Ivana Ferriol
    Ivana Ferriol
  • 16 mar
  • Tempo di lettura: 10 min

Sei già stato a Napoli tante volte? Hai già visitato il centro storico e il lungomare e non sai cos’altro vedere? Se sei alla ricerca di luoghi misteriosi, in questo articolo troverai tanti posti che forse ancora non hai avuto modo di visitare nella mia città.

napoli leggende

Napoli ha più di 2700 anni e un tempo qui c’erano tanti templi pagani che attiravano fedeli da ogni parte d’Italia. Poi il Cristianesimo ha fatto in modo che fossero costruite chiese sui resti dei templi, ma il popolo ha trovato un modo per far sopravvivere i culti pagani e le superstizioni fondendole con la nuova religione. Oggi, travolta dai turisti che affollano il centro storico fino al lungomare, cela tra i suoi palazzi segreti e leggende spaventose che tanti ignorano: Fantasmi, sirene, maghi, munacielli, eh sì, anche Dracula.

Benvenuto a Napoli esoterica.




La tomba di Dracula

È sempre più certa la notizia che la tomba di Dracula si trovi proprio a Napoli. Tutti credevano che il cadavere di Vlades Tepes III (Dracula) fosse sull’isola di Snagov, ma la lapide risulta vuota.

tomba di dracula

È stato scoperto un sarcofago con il suo nome inciso nel chiostro della chiesa di Santa Maria la Nova proprio a Napoli. Un gruppo di studiosi qualche anno fa ha trovato le prove che la figlia di Dracula, Maria Balsa, fuggì a Napoli nel 1479 e sposò Giacomo Alfonso Ferrillo, prova del fatto che il blasone che fuse gli stemmi delle famiglie Blasa e  Ferrillo presentasse un Drago. In conclusione, secondo il gruppo di studiosi, Vlad Tepes (Dracula) sarebbe morto a Napoli e sepolto a Santa Maria La Nova. Un fatto strano legato a questa vicenda è un’area a quadrilatero del marmo della chiesa, che emana stranamente calore.

Pochi sanno che lo scrittore irlandese Bram Stoker, l'ideatore della novella gotica, avesse vissuto proprio a Napoli nel 1875, insieme a suo padre.

Se sei curioso di vedere questa lapide, la troverai a Piazza Santa Maria la Nova, 44.

 

Munaciello 

Iniziamo il primo step a Napoli sotterranea partendo dall’ingresso che si trova a piazza San Gaetano in via dei Tribunali. Si accede scendendo per 70 metri sottoterra attraverso scale interminabili. Consiglio di dotarsi di una felpa perché anche a ferragosto può far molto freddo. Ti troverai davanti a labirinti di acquedotti, cisterne e cunicoli abbastanza stretti. Il percorso è davvero suggestivo perché proprio qui si rifugiava il popolo napoletano per proteggersi dai bombardamenti durante la guerra e si possono ancora vedere auto e i giocattoli che vi lasciavano i bambini.

Napoli sotterranea è anche il luogo da cui parte la leggenda del Munaciello.

Secondo la leggenda è un ragazzo di piccola statura vestito come un monaco, considerato uno spirito benevolo, che entrava nelle case lasciando soldi e doni. Tuttavia poteva diventare dispettoso, rompendo anche qualche oggetto. Secondo il libro “Leggende napoletane” di Matilde Serao, questa leggenda è nata nel 1445 quando una donna ricca (Caterina Frezza) si innamorò di Stefano Mariconda, un ragazzo nullatenente. Così, i due si incontravano di nascosto, ma quando la loro relazione fu scoperta, lui fu spinto giù dai tetti, mentre Caterina fu chiusa in un convento e diede alla luce un bambino deforme che vestiva come un monaco.

Rimase così un simbolo dei non desiderati.

Secondo un’altra leggenda più attendibile, i monacielli altro non erano che i pozzari, uomini piccoli di statura che riuscivano a passare attraverso i cunicoli stretti delle cisterne e tenere pulite le acque sotterranee. 


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La Cappella Sansevero e il principe alchimista

Una delle mete imperdibili di Napoli è la Cappella del Principe Sansevero.

Si tratta di una piccola cappella dove sono esposte statue barocche pazzesche, quella più famosa è al centro della sala ed è il Cristo velato, capolavoro di SanMartino ma devo dire che sia io che Rudy siamo rimasti sconvolti dalla bellezza di quelle ai lati dell’altare. Come la “Pudicizia” di Antonio Corradini, commissionata dal Principe per commemorare la morte della mamma. Impensabile che siano fatte di marmo e ti viene voglia di toccarle per accertartene.

Al piano sotterraneo troverai invece corpi umani con ancora tutto il sistema circolatorio pietrificato. La donna incinta ha in grembo un bambino. Si dice addirittura che il principe abbia compiuto questo esperimento mentre i due servitori erano ancora in vita, il che legittima l’opinione che il principe fosse una persona malvagia. A rendere il luogo ancora più inquietante, è il fatto che proprio in questo palazzo sembra sia stata uccisa anche Maria d’Avalos insieme al suo amante.

Attenzione, conviene prenotare on line per essere sicuri di entrare, ed è vietato fare foto.



Maria d’Avalos

Maria D’Avalos era sposata con il principe di Venosa, ma dopo qualche anno s’innamorò di Fabrizio, conosciuto tra i nobili napoletani come L’Arcangelo, per via del suo aspetto affascinante.

I due diventarono amanti e il 17 ottobre 1590 suo marito li uccise a coltellate e ordinò che i loro corpi fossero esposti nudi sulle scalinate del Palazzo San Severo.

Da allora quel palazzo fu maledetto e un’ala crollò nel 1889 facendo emergere la stanza dove i due amanti furono uccisi.  Ogni anno, il 18 ottobre, tanti testimoniano di sentirli ancora gridare di dolore per le strade intorno a Piazza San Domenico.

 



Santa Luciella

In un vicoletto del centro storico di Napoli che i romani chiamavano “vicus Cornelianus” si trova la piccola chiesa di Santa Luciella. Nel Medioevo fu presa in cura dai pipernieri, antichi artisti che scolpivano le pietre dure. Questi, abituati a lavorare con lo scalpello e martello, temendo che le schegge li accecassero, iniziarono a venerare Santa Lucia, la protettrice della vista.

All’interno di questa chiesa si trova un cranio che attira tanti curiosi: ha cartilagini mummificate e sembra avere le orecchie. A questo mistero non c’è ancora una spiegazione scientifica.



Il cimitero delle Fontanelle

Napoli ha sempre avuto un rapporto particolare con la morte e il cimitero delle Fontanelle ne è una prova.

Si tratta di un antico cimitero di 3000 mq che si trova nel quartiere Sanità di Napoli, chiamato così per antiche fonti d'acqua che erano presenti tanti anni fa. In questo luogo ci sono i resti di 40.000 persone, vittime della grande peste del 1656 e del colera del 1836. Tuttavia si pensa che ci siano altri 4 metri di profondità di resti umani. Il cimitero è noto anche per il rito delle "anime pezzentelle", che prevedeva l'adozione e la sistemazione, in cambio di protezione, di un cranio (capuzzella), al quale corrispondeva un'anima abbandonata (detta perciò pezzentella).

cimitero fontanelle

Qui si trova il teschio del Capitano conservato in una teca di vetro e venerato come un santo. A questo teschio sono collegate tante leggende come quella dei due sposini.

Si narra che una giovane promessa sposa era devota al teschio al punto che ogni giorno andava a fargli visita. Il suo promesso sposo non era contento di ciò e un giorno andò con lei e con aria spavalda gli conficcò un bastone nell’occhio invitandolo scherzosamente al loro matrimonio. Secondo la leggenda, al matrimonio arrivò un uomo in divisa da carabiniere. Nessuno lo conosceva e alla domanda dello sposo di chi fosse, rispose che era stato proprio lui ad invitarlo. A quel punto il capitano aprì la giacca e apparve il suo scheletro. I due sposi morirono sul colpo.


L’impiccato di porta Nolana

Ci sono tanti edifici che sembrano essere infestati dai fantasmi al punto che molti restano disabitati da decenni. Uno di questi si trova nei pressi di Porta Nolana, lungo Corso Garibaldi. Sembra che di notte appaia un fantasma di un uomo impiccato di cui appare solo la testa penzolante su una finestra. L’apparizione sarebbe il fantasma di un soldato spagnolo ucciso durante le rivolte popolari. Sempre in questo condominio molti affermano di sentire soldati marciare.

 


La statua del Nilo e il culto della dea Iside

A Spaccanapoli, tra Piazza San Domenico e San Biagio dei librai, si trova la statua del Dio Nilo. Pochi sanno che 2000 anni fa a Napoli c’era una vasta comunità di alessandrini d’Egitto.

Il Nilo è rappresentato come un uomo anziano e sotto i suoi piedi ci sono una sfinge, un coccodrillo e dei bambini, simboli della vitalità e la fecondità del fiume e l’importanza che questo rivestiva per gli egiziani. Si dice che lì, tanti anni fa, sorgesse un tempio dove si facevano misteriosi rituali e raduni esoterici per la dea Iside.

 

Il crocifisso miracoloso di Piazza Mercato

crocifisso piazza mercato

Piazza Mercato è stata teatro nel corso dei secoli di numerose rivolte ed esecuzioni capitali ma anche di miracoli che hanno alimentato tante leggende. Una delle più note è quella del crocifisso miracoloso. Nel 1439 ci fu l’assedio aragonese e fu sparato un proiettile sull’abside ma sembra che il crocifisso si sia salvato inclinando il capo a destra.

Questa storia scosse non solo il popolo napoletano ma anche lo stesso Alfonso V d’Aragona, che appena prese la città entrò in questa chiesa inchinandosi davanti al crocifisso, chiedendo perdono.

Oggi si può ammirare il crocifisso solo per otto giorni nel mese di gennaio.

 

San Gennaro, il Duomo e le Catacombe

Pochi sanno che San Gennaro non è l’unico a far sciogliere il suo sangue. A Napoli c’era un’altra patrona ed era Santa Patrizia, il cui sangue ancora oggi, il 25 agosto di ogni anno si scioglie. Se vai a Napoli sotterranea troverai una stanza dove le suore custodiscono gelosamente il suo vino, considerato curativo, anzi miracoloso!

Ma torniamo a San Gennaro, Come si fa a parlare di mistero senza citarlo?

Ogni anno avviene il miracolo dello “scioglimento del sangue”.

Ma da dove nasce questa tradizione così attesa dai napoletani?

C’era una volta una donna di nome Eusebia che raccolse il sangue del santo dopo la sua esecuzione e, come tutti sanno, se un anno non si scioglie, per il popolo è una tragedia perché porta male.

san gennaro

A Via Duomo è possibile anche visitare il Tesoro di San Gennaro, che sembra essere più prezioso di quello della Regina Elisabetta. Ma un posto suggestivo legato al santo è quello delle Catacombe di San Gennaro, costruite nel II secolo d.C. nel sottosuolo e si estendono per migliaia di metri quadrati sotto la collina di Capodimonte. L’ingresso si trova nella Basilica del Buon Consiglio.

 

Il Diavolo e la Chiesa della Pietrasanta

La Chiesa di Pietrasanta fu costruita nel 533 D.C. perché il vescovo Pomponio

sperava di risolvere due problemi: il culto della dea Diana ancora molto diffuso in quella zona di Napoli e le dicerie secondo cui girasse un maiale, che in realtà era il Diavolo. Sembra che una volta erta la chiesa, tornò finalmente la pace nel quartiere.

 


Piedigrotta

Verso la fine di Mergellina c’è una grotta che tanti anni fa si credeva fosse l’accesso alla vita e i pagani qui veneravano la dea Cerere, la dea della fertilità. Con il passar dei secoli arriva il cristianesimo e viene costruita la chiesa della Madonna di Piedigrotta, ma il culto della fertilità è rimasto anche con la nuova religione: infatti ancora oggi molte donne portano scarpette ex voto alla Madonna come protezione per le gravidanze. Questo posto è sempre stato considerato in qualche modo sacro e potente sia dai pagani che dai cristiani e nel corso dei secoli nacque e ne diventò un simbolo la festa di Piedigrotta, una processione con carri e musica che dal lungomare proseguiva fino alla chiesa. Sembra che anche Garibaldi, quando arrivò a Napoli, passò qui come segno di rispetto.

Non sapremo mai cosa si nasconde sotto questa montagna che rende questo luogo così venerato ancora oggi ma, se ti trovi in zona, ti consiglio di visitare le catacombe della chiesa.

 


Feste Capodimonte

Nella Reggia di Capodimonte, molte persone potrebbero giurare di sentire alcune notti come se ci fossero in atto feste sfarzose, musica e balli. In effetti re Ferdinando di Borbone e la regina Maria Carolina erano soliti dare molte feste nei giardini della Reggia. Tuttavia, anche di giorno passeggiando nel bosco potrai percepire quell’atmosfera di antico come se le anime degli anni passati fossero ancora lì a chiacchierare.

 

La Gaiola

Uno dei luoghi più suggestivi di Napoli è sicuramente la Gaiola. Un tempo qui c’era la villa di Publio Vedio Pollione e allevava murene a cui dava in pasto i suoi schiavi. Si dice anche che proprio qui Virgilio preparasse le sue pozioni magiche.

Più di recente si narra che Mister Brown, un nobile inglese, si innamorò follemente della cognata e chiese la separazione. Ne scaturì una tragedia: in una notte di vento forte la moglie, dopo una violenta lite prese, la seggiovia che collegava l’isola alla terraferma ma non arrivò mai a terra e dopo poco tempo anche lui morì nello stesso modo.

Sempre qui molte persone dichiarano di vedere una donna senza volto ogni volta che il mare è in tempesta e i pescatori della zona pensano si tratti di una vittima del naufragio della nave San Giorgio del 1911.

gaiola villa

Anche Gianni Agnelli e Paul Getty sono stati proprietari della villa. Tutti hanno poi rimesso in vendita la casa dopo aver subito gravi perdite economiche e disgrazie. Sono solo leggende, eppure nessuno ha più riacquistato la villa e molti di noi continuano a chiedersi perché abbandonare una villa su un’isola in un posto paradisiaco di Napoli.


Palazzo “Donna Anna

palazzo donn'anna

All’inizio di Via Posillipo si trova il maestoso palazzo Donn’Anna, che fu di proprietà di Anna Carafa, moglie del duca di Medina. I lavori iniziarono nel 1630 ma non finirono mai a causa della morte della donna. Anna Carafa prima della fine dei lavori, diede una festa di inaugurazione dove invitò tanti nobili partenopei e organizzò uno spettacolo teatrale dove la nipote del vicerè, Mercedes de las Torres interpretava una giovane schiava. Sembra che il principe di Casapesenna, Gaetano, si innamorò follemente della giovane e donna Anna s’ingelosì parecchio. Nessuno sa cosa sia accaduto ma di certo la giovane donna sparì nel nulla e il principe Gaetano la cercò disperata ovunque. Il palazzo sembra essere ancora infestato dai fantasmi dei due amanti.



La Chiesa del Gesù Nuovo e la sinfonia alchemica

Sulle bugne che costellano la facciata della Chiesa del Gesù Nuovo sono impressi dei simboli misteriosi, dal significato tutt’oggi oscuro. Sembrano essere iscrizioni in aramaico, uno spartito musicale che qualcuno ritiene essere diabolico.

Quella piazza risulta maledetta: infatti sembra che chi vivesse nel palazzo fosse destinato a impoverirsi.

 

Virgilio e l’incantesimo di Castel dell’Ovo

castel dell'ovo notte

Molto prima di San Gennaro a Napoli c’era Il poeta Virgilio, molto amato dal popolo. Considerato mago e alchimista oltre che poeta, secondo la leggenda più famosa, fu lui a mettere un uovo magico nel Castel dell’Ovo, profetizzando che se si sarebbe rotto, la città sarebbe crollata. Tanti misteri avvolgono ancora il nome di Virgilio a Napoli, lasciando il suo ricordo in sospeso tra magia e maledizioni.


Palazzo Petrucci a Piazza San Domenico Maggiore

Il palazzo nel 1400 fu acquistato da Antonello Petrucci, principe di Policastro. Per interessi sociali tradì re Ferrante che quando lo scoprì, lo fece torturare e decapitare al Maschio Angioino.

Sembra che il palazzo del centro storico sia ancora infestato da sei fantasmi, quello di Antonello Petrucci e altri 5 uomini condannati e che le loro teste siano ancora seppellite in quelle mura. Molti dicono di sentire voci e vedere ombre di 6 fantasmi decapitati.


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